martedì 31 gennaio 2017

Le mappe - esempio di didattica icnlusiva


Carissimi lettori,

oggi parliamo di mappe per lo studio. Per facilitare gli studenti ad apprendere e ad avere una buona esposizione orale, potrebbe essere utile pensare ad interrogazioni, ma ancor prima a spiegazioni, con uso di parole chiave. Le parole chiave aiutano a focalizzare i concetti, a renderli ben visibili alla propria memoria.

Utilizziamo e potenziamo i canali visivo, cinestesici e verbali, di ogni alunno, rispettando la visione inclusiva delle classe.

Vi proponiamo un esempio pratico, su cui potete vestire molte delle vostre lezioni, sia a casa che a scuola. Il bambino, in questo esercizio, può rimanere in piedi, sdraiato o seduto, in relazione alle modalità con cui proponiamo le attività. Se abbiamo un foglio da parati usiamo lo spazio verticale, se abbiamo un foglio di cartoncino rigido usiamo lo spazio a terra e se abbiamo la Lim usiamo lo spazio digitale.

Predisponiamo una mappa come questa: Usiamo i colori per facilitare ancora la comprensione e la memorizzazione.

Disponiamo i cartellini a fianco della mappa e cominciamo a parlare ai bambini. Di sicuro saranno interessati al nuovo argomento e vorranno intervenire spesso. Lasciamo che si esprimano nelle loro idee e pensieri. I bambini dovranno prendere i cartoncini e collocarli all’interno della mappa.



Non escludiamo la possibilità di inserire delle immagini nella mappa. La memoria visiva sarà d’aiuto.

Al termine della costruzione della mappa, è possibile cominciare a verbalizzare gli elementi unendoli fra di loro. Per i bambini che hanno bisogno di organizzatori temporali potrebbe essere utile mettere intorno allo schema i numeri in successione e spiegare loro che, per verbalizzare al meglio, devono seguire quella sequenza numerica. (come si vede nella prima foto).

Usiamo tante parole per dire la stessa cosa, ascoltiamo i bambini nelle loro espressioni libere, successivamente li guideremo con altre parole chiave.

Lasciamo alla fine gli approfondimenti sul tema.

Una buona prassi per migliorare l’inclusione di tutti all’interno delle classi.

Dott.ssa Simona Giorgi